Pareggiare col Napoli al 95° non ha prezzo!

…ci sono cose che non si possono comprare, per tutto il resto c’è MASTERCARD!

 

Che emozione, goduria, felicità!!!!!!

GRAZIE CONTI!!!!!

GRAZIE CAGLIARI!!!!!

Che mondo sarebbe senza Nutella?

Secondo me non sarebbe tanto diverso..

Però…quando apri lo scaffale di casa,

vedi il barattolone che sta li e prendi un bel pezzo di pane,

lo riscaldi al forno,

lo sezioni  in 2 con una precisione da chirurgo toracico….

..poi apri il barattolo di Nutella…

ED è VUOTO!!

Allora si che ti girano le palle!!

Quanto sarebbe bello?

Svegliarci la mattina e trovare sui giornali questa notizia?

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E’ quello che è successo ieri a New York, Washington e in altre metropoli, purtroppo per finta.

L’iniziativa è di alcune organizzazioni pacifiste, è stata stampata in 1,2 milioni di copie ed è andata subito esaurita.

 

speriamo che un giorno accada davvero

La mia famiglia

 

La mia famiglia siamo 1.

Appena uscirò dalla pancia di mia madre avrò una voglia irrefrenabile di piangere a dirotto. Si perché dentro alla pancia di una ventenne sudanese non è che si stia proprio tanto comodi. Sarà il caldo del Darfur, il fatto che si mangia solo la domenica, oppure questi bonghi suonati  (malissimo)a cazzo da mio padre che mi impediscono di dormire. Una volta fuori voglio  assolutamente assaggiare questo tanto osannato Big Mac di cui tutti i volontari stranieri parlano con entusiasmo. E perché no magari lo accompagno una bella Coca media… Light! Cosi non mi ingrasso!

La mia famiglia siamo 8.

 

Mia madre non mi ha fatto mancare una mezza dozzina di fratelli e sorelle! Siamo una specie di Famiglia Bradford! Negra però.Ho solo 9 anni e I miei fratelli mi hanno già insegnato un gioco fichissimo. Si chiama “Guerra” e pare sia diffuso in tutto il mondo. E’ molto creativo perché, al contrario del calcio che si gioca solo col pallone, la Guerra si può giocare con sassi, fionde, spade, pistole, cannoni o addirittura a mani nude. Attualmente i campioni in carica pare siano gli Americani. Però con loro non c’è gusto sono avventaggiati hanno anche gli arbitri.Io sono diventato così bravo a in questo sport che per premio domani mio zio mi regalerà  un Kalasnhikov! Che emozione…

 

La mia famiglia siamo 3.

 

Io, e due miei fratelli stiamo partecipando ad un nuovo gioco davvero impegnativo. Si chiama “Esodo”. devi percorrere 500 chilometri di deserto a piedi sotto il sole senza acqua ne senza cibo.Si va a eliminazione diretta, tipo la Champion’s League! Dopo essere fuggito dal villaggio devi: respingere l’attacco dei predoni,resistere al freddo della notte,camminare al buio e gestire la cacarella a fischio che ti viene dopo aver bevuto acqua putrescente ricca di innumerevoli virus di mortali… Forte! Se penso che ho ancora 14 anni…

 

La mia famiglia siamo 200

 

Ormai sono maggiorenne e mi hanno proposto un gioco davvero eccitante si chiama: “Lampedusa”.(sotto coro gospel tipo 16 tones) Consiste nel lavorare per 2 anni in una miniera di Uranio in Niger dopodichè, con il denaro guadagnato puoi arrivare in Tunisia, nascosto nel retromotore di un camion. I sopravvissuti si aggiudicano un viaggio su uno zatterone fatiscente per raggiungere la meravigliosa isola di Lampedusa, perla del Mediterraneo! Il barcone conterrebbe solo una cinquantina di persone ma gli organizzatori,ingegnosi ne imbarcano almeno 200! Ci sono giochi acquatici difficilissimi nei quali si parte in tanti ma si arriva in pochi. Però vuoi mettere la soddisfazione se sbarchi in Italia?!Pizza,spaghetti,mandolino,scarpe che respirano,assorbenti con le ali…Io ho passato il turno!Chist’è ‘o paese d’o mare!(intona la prima parte della popolare canzone su ritmo africano)

 

La mia famiglia siamo 2.

 

Ce l’ho fatta! A 20 anni sono riuscito finalmente a iscrivermi a uno dei giochi più diffusi tra gli immigrati. Si chiama “Lavoro Clandestino”, devi farti trovare in una piazza della città alle 4 del mattino,li arriva un signore molto gentile che ti assegna una di queste  diverse specialità:Mio fratello Abdul gareggia nella categoria “operaio su impalcatura instabile” ed è andato in Lombardia, io invece mi cimento in: “Contadino negro” E così sono partito alla volta dell’entroterra campano..Devo raccogliere pomodori radioattivi sotto al sole cocente, e schivare le folate letali provenienti dai rifiuti tossici arrivati da tutta italia e sotterrati a un metro dal suolo. Chi riesce a resistere fino alla fine mese si porta a casa ben 500 euro e può riposarsi la domenica dentro a una stanza insieme ad altri venti compagni. Pummarola!

La mia famiglia siamo 3

 

Ho una splendida moglie italiana originaria di Capri e un bambino che è le sette bellezze. E alla soglia dei 30 anni, mi hanno proposto un gioco affascinante, un gioco di ruolo: si chiama “Integrazione”… difficilissimo! Consiste nel mantenere il sorriso di fronte ad affermazioni lapidarie come ”hanno il ritmo nel sangue” oppure “nuotano lenti ma hai visto come corrono?” o le sempiterne battute relative alle  enormi dimensioni dei nostri attributi sessuali.Un’altra prova consiste nell’ accettare iniziative ingegnose come il “Permesso di Soggiorno a Punti”, l’obbligo di impronte digitali o la classe separata per mio figlio perché sin da bambino abbia ben chiaro che non è proprio proprio italiano… Nella quarta e decisiva fase devi far finta di credere che non si tratti di intolleranza quando per strada tentano di ucciderti a sprangate gridando “sporco negro”. E’ un gioco stimolante in cui devi superare tantissime prove ma se riesci a vincere ottieni addirittura il super premio che si chiama “Rispetto”… ma finora ne conosco pochi che l’abbiano vinto.

 

La mia famiglia siamo 1

 

Ormai ho sessaant’anni, mia moglie mi ha lasciato per un ciccione di benevento e i miei tre figli lavorano tutti al nord. Io non mi posso lamentare. Ho i miei 30 metri quadri in affitto in un palazzone di  periferia e ….a questo punto credevo di essermi guadagnato il diritto di partecipare a un gioco più adatto a quelli della mia età: si chiama “Pensione”. Ma mi hanno detto che non ho mai versato la quota d’iscrizione che dovevo pensarci prima. ho dovuto rinunciarci.Ora penso che forse l’unico gioco che mi è rimasto  è quello che si chiama ”Silenzio” . E’ un gioco che però da poche soddisfazioni. Perchè non sei tu che non parli con gli altri…sono gli altri che non parlano più con te.

 

La mia famiglia siamo 1.

 

di Massimiliano Bruno